Vladimir Putin, parlando al vertice sul clima tenuto dalla Casa Bianca, si è inserito nel contesto ambientale globale. Il suo piano in quattro fasi per affrontare il problema del riscaldamento del Pianeta, ha ricevuto il plauso della Casa Bianca. Oltre a prevedere agevolazioni per società straniere che vogliano investire in tecnologie pulite.
Un’opportunità in più offerta anche per le compagnie italiane che investono nella green economy? Lo abbiamo chiesto a Vincenzo Trani, patron della società Delimobil, la principale impresa di car sharing al mondo per flotta (17.000) e per download di applicazioni. Come noto un’auto di car sharing sostituisce sino a 10 auto di proprietà abbattendo così le emissioni di carbonio. E Delimobil è molto presente in Russia e vicina al lancio sulla Borsa di New York.
“Con le imprese italiane che sono leader nel mondo del green e lavorano da moltissimi anni in questa direzione – dice Trani – abbiamo l’opportunità di esportare non solo merce ma anche tecnologie e know how in un paese che è affamatissimo di questo. Senza dubbio parte di questa strategia sarà svolta dal famoso fondo sovrano russo che già oggi finanzia le innovazioni e partecipa negli investimenti delle aziende straniere in Russia se sono innovativi”.
Siamo agli inizi. Ancora è presto per dire che cosa verrà attuato o quando. “Però – aggiunge – possiamo già vedere oggi quella che è l’attività svolta dalle aziende italiane: come esempio possiamo prendere Enel. Nel mondo della green economy in Russia. Enel già oggi ha fatto tantissime operazioni, ha investito tra le altre cose nella rivoluzione verde in Russia con i parchi eolici, ha investito nella creazione delle reti per la mobilità sostenibile e quindi con le colonnine di ricarica per le autovetture: ci sono tante aziende che si stanno muovendo in questa direzione russe che sono supportate da controparti italiane molte aziende italiane stanno si stanno già muovendo per esportare in Russia quella che è la tecnologia sul riciclo dei rifiuti”.
Lo strumento dell’innovazione è finanziato al 50% dal Fondo sovrano russo. “Ma sicuramente saranno attivati con le nuove normative ministeriali e molti altri strumenti di supporto che ad oggi ancora non esistono”, precisa Trani. Tecnologie da grandi aziende, ma anche da medie imprese. Molto può essere fatto e resta per ora da fare.